Orecchiette “chi vruoccoli arriminati”

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Quando ho aperto questo blog avevo in mente una serie di ricette “fusion”, che combinassero le mie due terre del cuore: il Salento dove sono nata e cresciuta e la Sicilia, che mi ha adottato e mi ha regalato mio marito. Oggi, finalmente, inauguro quest’elettrizzante sezione di cucina Siculentina, mixando una tipicità pugliese (ahimé non fresca, vista l’impossibilità di trovarla qui..) come le orecchiette con una ricetta palermitana tradizionalissima, ovvero i “vruoccoli arriminati”.

Non è ben chiaro se per broccolo s’intenda il cavolfiore o proprio il broccolo verde, perchè le ricette indicano entrambi.. Io ho usato il cavolfiore, ma potete variare, in base ai gusti.

Risultato ottimo, a dimostrazione che Puglia e Sicilia stanno benissimo insieme!

Ricetta

Ingredienti per 4 persone

  • 1 cavolfiore grande o due medi
  • 1 cipolla grande
  • 50gr di uva passita
  • 50gr di pinoli
  • 1 bustina di zafferano
  • 3/4 sarde salate
  • 100gr di pangrattato
  • 20gr di olio per tostare il pangrattato
  • Olio evo q.b. per il condimento
  • 400gr di orecchiette pugliesi
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento

  1. In una ciotolina riempita con acqua tiepida, lasciate ammorbidire uvetta e pinoli per un'oretta
  2. Lessate il cavolfiore in abbondante acqua salata, usando una schiumarola per scolarlo e conservando TASSATIVAMENTE l'acqua di cottura, dentro la quale cuocerete la pasta
  3. Nel frattempo, tagliate finemente la cipolla e lasciatela dorare in padella con abbondante olio evo
  4. Una volta imbiondita, aggiungete le sarde, schiacciandole per ridurle in crema
  5. A questo punto aggiungete uvetta e pinoli strizzati, al soffritto e lasciate insaporire per bene il tutto
  6. Quando il cavolo sarà cotto, spezzettatelo un po' e versatelo nella padella con il resto degli ingredienti, amalgamando bene il tutto. Se dovesse risultare tutto troppo asciutto, aggiungete un po' d'acqua di cottura del cavolo
  7. Dopo aver mescolato con cura tutti gli ingredienti, aggiungete la bustina di zafferano, sciolta in due dita d'acqua di cottura del cavolfiore, sale e pepe
  8. Nel mentre, versate 20gr di olio in un pentolino e fate tostare il pangrattato, mescolando spesso, fino a che non sarà ben dorato e croccante (attenzione: non bruciato, croccante!)
  9. A questo punto cuocete la pasta ed a cottura, versatela nella padella, "arriminandola" (mescolandola) con il condimento
  10. Servite con a parte il pangrattato tostato ("muddica atturrata"), da spolverizzare sulla pasta al posto del parmigiano

Ad Lib

A mio marito le sarde non piacciono, se non le gradite nemmeno voi, potete eliminarle: il piatto è ottimo lo stesso. Il filo di pasta originale per questa ricetta sono i bucatini: se volete seguire la tradizione sicula, sapete cosa scegliere.

1 Comment

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    F.ederica 12 novembre 2015 (12:15)

    Ma perché, qualcuna aveva dubbi che la Puglia e la Sicilia non potessero convivere e condividere insieme sapori e profumi?! Adoro le orecchiette, un po’ meno quelle non fresche e fatte dalla nonna, per questo mi sono messa più e più volte con il coltello alla mano a maneggiare l’impasto per tentare di farle quanto più decenti possibili, 1 su 2 mi vien bene, ma devo ovviamente migliorare.
    Bando alle ciance, questo era più un inciso… Adoro la morbidezza della pasta con la correntezza del pane tostato, e la “muddica turrita” mi fa impazzire, io ad esempio la preparo spesso con i broccoli verdi questa pasta! Un po’ come fosse la sorellastra della pasta con le cime di rapa :)
    Gran bel piatto Ceci :)